C.P. Company e Emporio Armani
Ultimo capitolo delle celebrazioni per i 50 anni di C.P. Company
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L’Union Jack di Buckingham Palace è a mezz’asta. Questa mattina il Principe Filippo – Duca di Edimburgo e marito della Regina Elisabetta – è morto nel Castello di Windsor.
La Regina ha perso colui che definì la sua roccia, sposato ben 73 anni fa, lui in uniforme della Royal Navy, lei con un abito fatto confezionare con i buoni del razionamento, era il 1947, Londra era in macerie e le ristrettezze non mancarono per nessuno.
Con la sua morte, scompare una vera icona del british style, celebrato in ogni apparizione pubblica e anche negli scatti rubati ai momenti privati.
Alto, biondo, un fisico sportivo, asciutto e proporzionato, non privo di quella virilità tipicamente novecentesca, impressa nei lineamenti e nel portamento.
Sobrio e raffinato, fece del suo stile “l’abito giusto” per vestire un ruolo non facile, quello di principe consorte, tre passi indietro Her Highness senza tuttavia passare inosservato.
Il suo stile è stato una celebrazione del proprio Paese: i completi grigi dell’alta sartoria Savile Row, le giacche monopetto, color grigio o blu oltremare, rigorosamente chiuse solo al primo bottone in alto o a quello di mezzo quando i bottoni erano tre.
Gli stivali Hunter e gli impermeabili e le giacche sportive Barbour, la bombetta e gli altri cappelli dalle tante fogge, di cui fece uno dei tratti distintivi del suo stile, insieme alle cravatte Regimental.
I morning suit di Turnbull & Asser, o confezionati su misura da John Kent che non di rado, secondo quella parsimonia che è un altro caposaldo del royal style, ha rimodernato vecchi abiti del principe, donando ai capi una linea più alla moda.
I kilt di Filippo arrivavano direttamente da Edimburgo e persino l’intimo che indossava era di marchio british.
Unica concessione d’Oltremanica, le cravatte di Hermès, una predilezione condivisa con la Regina, che ne ama i foulard.
Non per niente, GQ nel 2016 lo inserì nella lista dei 50 best dressed men in Britain, un 12esimo posto che lo consacrò a 90 anni come il vero uomo di stile della Royal Family, con il giovane Harry scivolato dalla cima della classifica giù fino al 38esimo posto.
Ai pettegolezzi dei tabloid e al marchio di gaffeur che le cronache internazionali gli hanno impresso addosso, Filippo ha risposto con sobrietà e disinvoltura, le stesse con cui ha portato i suoi abiti e vissuto i suoi incompiuti cento anni, attraversati con indiscutibile eleganza.
di Marta Coccoluto
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