VIVERE VINTAGE.
OLTRE L’ABBIGLIAMENTO UN VERO STILE DI VITA PARTE 2
ABBIAMO INIZIATO QUESTO ‘PERCORSO’ DI INTERVISTE LO SCORSO GENNAIO, (thePLAYERS MAGAZINE NUMERO 22, NDR)...
Nessun uomo ha incarnato meglio, ancora oggi, l’unione tra potere e stile come Gianni Agnelli. Figura iconica del Novecento italiano, l’Avvocato non fu solo il volto pubblico della Fiat, ma anche un autentico trendsetter, capace di influenzare gusti e costumi ben oltre i confini dell’industria automobilistica.
Tra le sue passioni, una spiccava su tutte: l’automobile. Non un semplice mezzo di trasporto, ma un’estensione della sua estetica personale, un simbolo del suo gusto sofisticato e della sua visione unica del mondo. Ed allora partiamo dal simbolo assoluto di visone ed innovazione: LA FERRARI 365 P BERLINETTA SPECIALE DEL 1966.
Commissionata personalmente dall’Avvocato a Pininfarina, questa straordinaria gran turismo a tre posti con guida centrale rappresenta un unicum nel panorama automobilistico. Linee avveniristiche, tetto in vetro, motore V12 posteriore ed un abitacolo degno di un jet privato. Per l’epoca in cui fu costruita non era solo un’auto ma un vero e proprio manifesto di stile capace di anticipare tendenze, proprio come faceva lui.
Anche la quotidianità, per Agnelli, aveva bisogno del tocco giusto LA FIAT 130 FAMILIARE DEL 1974, RIBATTEZZATA VILLA D’ ESTE, era tutt’altro che un’anonima familiare. Modificata appositamente per lui con finiture in legno, portapacchi in vimini e dettagli curati nei minimi particolari, è l’esempio perfetto di come anche un’auto da famiglia potesse trasformarsi in un’icona di design discreto ed aristocratico.
Inusuale per un uomo appartenette all’upperclass, forse la prima vera auto del popolo italiano dopo la 500, oggi divenuta oggetto di numerose rivisitazioni, restmood e restauri di lusso. Questa piccola auto deve la sua rinascita sempre a lui che già 40 anni fa la portava come fosse un’ammiraglia di lusso: la PANDA 4X4. Sì proprio lei, la piccola utilitaria Fiat che nella versione customizzata da Agnelli si trasformava in un elegante fuoristrada da utilizzare sulle strade innevate di St. Moritz.
Interni personalizzati, colorazioni inedite, dotazioni pensate per la montagna: era la dimostrazione più pura di quella capacità tutta italiana di coniugare funzionalità e bellezza. Agnelli l’adorava per le sue giornate sulla neve, dove eleganza e praticità dovevano convivere alla perfezione.
Una sola al mondo, un solo esemplare ufficiale proprio per Gianni Agnelli.
L’UNICA TESTA ROSSA CABRIOLET USCITA DA MARANELLO, con livrea grigio metallizzato, interni in pelle blu e dettagli
personalizzati. Un’auto che sfidava le convenzioni dell’epoca, in cui la Testarossa era concepita come coupé assoluto. Era l’auto con cui Agnelli si concedeva un tocco di vanità sulle coste della Riviera o nei boulevard di Parigi.
Aperta, potente ed unica: un po’ come lui.
Altro pezzo rarissimo, sempre a cielo aperto e forse il più inaspettato, è la LANCIA DELTA HF INTEGRALE CABRIO, creata da Pininfarina nel 1992 anch’essa in un solo esemplare per celebrare i successi del Gruppo Fiat nei rally. Agnelli ne fu subito affascinato. Il connubio tra le linee aggressive della Delta e la raffinatezza della capote in tela rende questa vettura un piccolo miracolo estetico. L’argento metallizzato della carrozzeria in contrasto con la capote nera faceva della Integrale Cabrio un’auto da gentleman con un grande spirito sportivo.
Agnelli di auto ne ha possedute e personalizzate molte altre, ma oggi, a distanza di anni chi non vorrebbe afferrare il volante che è stato tenuto tra le mani dell’Avvocato? E proprio queste automobili, simboli viventi dello stile Agnelli, sono tornate sotto i riflettori grazie a un’asta straordinaria organizzata da RM Sotheby’s qualche mese fa.
Tre esemplari personali dell’Avvocato – la Fiat 130 Familiare, la Fiat Panda 4×4 e la Lancia Thema Zagato – sono stati messi in vendita, suscitando un’ondata di entusiasmo tra collezionisti ed amanti del bello. Base d’asta dai 20.000 ai 300.000 euro a vettura, ma il vero valore era, ed è, simbolico: possedere una di queste auto significa guidare un pezzo di storia italiana, un frammento dello stile inimitabile di Gianni Agnelli. Ed è proprio a questo punto che un ricordo amaro riaffiora nella mente di chi scrive. Già a fine anni ‘90 ero appassionato di auto ed affascinato dallo stile dell’Avvocato ma chissà per quale motivo non sono riuscito ad aggiudicarmi su eBay la sua Lancia Prisma 2.0 8v Turbo Integrale per soli 8 milioni di lire. Errori di gioventù …
Le auto di Gianni Agnelli, quindi, erano e sono molto più di semplici mezzi di trasporto, ma affermazioni di identità, esercizi di stile, atti di cultura.
Ognuna riflette un aspetto della sua personalità: la sobrietà aristocratica, la modernità coraggiosa, la passione per l’eccellenza italiana, che oggi senza dubbio sarebbe necessario ritrovare. Ed è forse questo il segreto della loro immortalità. Perché l’eleganza, quando è autentica, non passa mai di moda. Come l’Avvocato
di Alessio Bianchi
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