Who Are thePLAYERS: Matteo Ciuti

RUN OF: sneaker italiana tra design e artigianalità

MATTEO CIUTI, torna al Pitti Immagine Uomo, nell’edizione 101, con la sua ultima creazione, la sneaker RUN OF, una super scarpa di altissimo design, lavorata in maniera artigianale con materiali premium. Ma prima di approfondire questo progetto, facciamo un passo indietro.

Matteo Ciuti

La sua non è stata la classica formazione fatta in istituti o in scuole legate alla moda, come ci è arrivato in questo settore?

Ho una formazione prettamente tecnica, mi sono diplomato perito tecnico specializzato in meccanica e successivamente laureato in Automotive Desing. Il mio sogno è sempre stato quello di disegnare auto, e ci sono anche andato vicino: per diversi anni ho disegnato moto e scooter, collaborando con Aprilia, Suzuki, Kymco, Piaggio, terminando questa fase professionale con il rilancio di Motomorini. Nel contempo ho seguito molteplici
progetti di industrial design principalmente lavorando per Breda e Pininfarina. Il passaggio all’abbigliamento
è stato davvero casuale ed è cominciato tutto con lo studio di una linea da spinning per un famoso brand di biciclette da corsa, da lì sono partite delle connection che hanno dato il via alla mia ‘gavetta’ in questo settore. Lo streetwear è stato per anni il mio ambiente naturale, ho partecipato alla creazione di brand come Frankie Garage e Neil Pryde Italia. Queste esperienze mi hanno spinto a creare marchi miei, come Noodle Park, Kiltheritage, Molo11, /DRM man con i quali ho compreso in maniera più approfondita il mondo del prodotto e della distribuzione. Attualmente lavoro per Factory disegnando la linea uomo focalizzata sul capospalla. A questo proposito devo ringraziare di cuore Ferrero Rosati, titolare di Factory, che mi ha insegnato a valorizzare e a credere con forza nel Made in Italy, dandomi la possibilità di collaborare con delle eccellenze italiane di assoluto livello. La formazione tecnica e lo sviluppo di prodotti di design mi hanno trasmesso un modo di approcciarmi all’abbigliamento diverso, più tecnico e proiettato sempre alla ricerca e all’innovazione, sia di prodotto sia di comunicazione. Dopo molteplici esperienze posso dire di avere raggiunto la maturità professionale, che mi permette di poter seguire ogni tipo di progetto creativo sotto ogni aspetto.

Negli anni ha avuto molte collaborazioni contribuendo al successo di alcuni brand, e la fiera Pitti Uomo la conosce bene …
Posso sinceramente ritenermi fortunato proprio per il fatto di aver collaborato con molte realtà nel mondo dell’abbigliamento, spesso diametralmente opposte. Pitti Uomo mi ha sempre aiutato moltissimo e per qualche anno ho fatto parte della scuderia di designer del progetto, tuttora attivo, di Design Consulting guidato da Luca Rizzi.

Il mercato delle sneakers è sterminato, quali sono le caratteristiche principali di RUN OF?
RUN OF nasce con la sua prima presentazione al Pitti Uomo del gennaio 2020, giusto prima dell’inizio della pandemia. Nonostante le forti difficoltà, in 4 stagioni siamo cresciuti in modo incredibile, arrivando ad avere più di 350 punti vendita nel mondo. Il mercato delle sneakers da anni è uno dei più appetibili e produttivi del mondo moda, ha consentito a brand importanti di crescere in modo esponenziale e in qualche modo ha sostituito la t-shirt per comunicazione. La mia personale visone, per sopravvivere in questo mondo, è di realizzare una scarpa Made In Italy, che leghi a doppio filo artigianalità e innovazione. Da subito abbiamo puntato al settore Luxury, cercando di inserirci in una nicchia di mercato che aveva bisogno di una scarpa iconica, per certi aspetti nuova e poco identificabile. RUN OF nasce da tre semplici contraddizioni: siamo vintage, ma non lo siamo veramente … siamo fashion, ma non lo siamo del tutto … siamo tecnici … ma non lo siamo pienamente. Mixando sapientemente questi aspetti, ho realizzato una particolare suola running con materiali durevoli. La suola, brevettata, è uno degli elementi iconici della scarpa: la sua forma grezza, apparentemente quasi sgraziata le dona una forte personalità ispirandosi alle running degli anni ’70, da qui la connotazione vintage. Il toppone in gomma trasparente conferisce un appeal tecnico/ futuristico a RUN OF, una protezione agli urti e allo stesso tempo una mega etichetta che rende immediatamente riconoscibile la mia sneaker. I materiali di alta gamma, combinati in modo apparentemente casuale, ci avvicinano al mondo fashion anche se la decontestualizzazione degli stessi ce ne fa allontanare immediatamente. La capacità di unire materiali nobili, come il cavallino o preziosi nabuk, a materiali poveri, fa di RUN OF più un prodotto di design che una semplice scarpa: qui le mie skill di industrial designer sono state assolutamente fondamentali. RUN OF è una scarpa che si differenzia dalle altre per coraggio, qualità e innovazione … rimanendo però strettamente legata ad una lavorazione di tipo artigianale.

E per questo Pitti Uomo 101?
Presenteremo un nuovo progetto, che sono sicuro ci darà un ulteriore boost sul mercato: RUNWASTABLE. Un concept basato sulla sostenibilità, valore ormai indispensabile, eticamente e commercialmente. RUNWASTABLE non solo è un upcycled approach, ma è realmente sostenibile, realizziamo, ad esempio, special edition con giubbotti da moto altrimenti destinati al macero. Questo sistema ci apre le porte all’utilizzo di qualsiasi materiale idoneo alla costruzione di una tomaia, che con sapienti abbinamenti cromatici ci consente di essere green ed unici: la suola della scarpa, nello specifico il modello ERRANT, è realizzata con gomma di scarto. IL VERO PUNTO DI FORZA È REALIZZARE UN PRODOTTO ESCLUSIVO, IRRIPETIBILE ED INTROVABILE.
Da noi il cliente non sceglie la scarpa, ma il giubbotto e dopo 3 settimane riceverà la sua scarpa con tanto di certificato e codice di unicità. Al momento stiamo selezionando top stores con i quali sviluppare questo tipo di servizio, che include anche la possibilità che il cliente fornisca il suo vecchio giubbotto che vuol far rivivere tramite una RUN OF. La nostra piattaforma web si sta trasformando in un concept store, tramite il quale venderemo solo Limited Edition realizzate con materiali di magazzino, riducendo drasticamente il nostro impatto sull’ambiente. Inoltre in questa stagione presenteremo una nuova borsa, i calzini e le felpe. Naturalmente tutto ciò non sarebbe possibile senza i miei amici e compagni di viaggio, che ringrazio: Francesco Cipriani, insostituibile digital manager e Lorenzo Serafini insuperabile fotografo e addetto alla comunicazione. Infine un ringraziamento particolare va a Marco Montanelli e Bruno Boldrini, titolari di Boemos, senza i quali tutto questo non sarebbe stato realizzabile.

di Simone Gismondi

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