WHO ARE THE PLAYERS: Salvatore Calabrese
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Régis Guyot è un vero ‘Players’, gentiluomo con un animo rugged (wild) dalle molteplici sfaccettature. Abbiamo avuto il piacere di conoscerlo meglio e con altrettanto piacere condividiamo la sua conoscenza!
Bonjour Monsieur, chi è Régis Guyot? Un manager, un surfista, un motociclista … Può raccontarci qualcosa di Lei?
Tutte queste tre cose! Sono un manager in una multinazionale, lavoro molto, ho quindi bisogno di staccare la spina e rilassarmi, per salvaguardarmi da tutta questa pressione. Per questo motivo mi dedico alle mie passioni: il surf, le moto, Land Rover Series degli anni ‘60. Le moto sono da Flat Track, moto con zero fronzoli, ridotte all’essenziale, puro divertimento. (Le corse Flat Track, sono quelle che vengono fatte su un ovale di superficie sterrata, con moto modificate, corse tutte di traverso, ndr).
Allora la domanda nasce spontanea, come è nata la sua passione per le moto e i motori?
Sono nato a Saint Caprais, un piccolo villaggio di 250 abitanti nella campagna di Tolosa, dove non c’era assolutamente niente tranne una pista di motocross, ed è lì che tutto è partito. Ho iniziato il motocross all’età di 11 anni ed ho partecipato alle mie prime gare negli anni seguenti. Anche se crescendo ho preso una pausa per alcuni anni, questa passione è rimasta nel profondo di me stesso, ed è più forte di qualsiasi altra cosa! Inoltre, sono anche un grande appassionato di sport, se potessi permettermelo, farei anche delle corse automobilistiche o rally storici; ma tutto è ancora possibile …
Come scrivevamo all’inizio, Lei è un perfetto ‘Players’, elegante quando serve, sempre stiloso, assolutamente charmant, perfettamente a suo agio in contesti diversi, qual è lo stile di Régis Guyot?
In realtà, nessun stile! Mi piace essere comodo, diciamo rilassato, mi piace essere me stesso, ma sempre con una certa eleganza. Non mi piace avere un aspetto rigido, mi sembrerebbe di indossare una maschera.
Proprio per questa sua eleganza rilassata, per la sua immagine sui social e per lo spirito ruggente che incarna, è stato scelto anche da importanti brand come testimonial, tra cui Fay. Come è nata questa collaborazione?
È stato un bellissimo incontro, con una persona di spessore: Michele Lupi, visionario del Gruppo Tods. Ho sempre amato le giacche FAY, le sognavo fin da piccolo, quando non potevo permetteremele. Michele mi ha dato la possibilità di indossare queste giacche, che adesso mi accompagnano nei miei viaggi.
A proposito di viaggi, cosa non deve mai mancare nella sua borsa per un weekend in vacanza?
Partiamo prima dal contenitore: il mio Rimowa. Poi immancabilmente dei pantaloni bianchi in cotone, velluto o denim a seconda della stagione e delle circostanze, una camicia in denim, un dolcevita ecrù o blu navy, un blazer – poiché io indosso sempre una giacca –, le mie scarpe Alden 4511H in camoscio e ovviamente una delle mie giacche FAY ARCHIVES.
Dunque per andare all’essenza, come le moto da “Flat Truck” che le piacciono tanto, riassumiamo i 5 capi essenziali del suo guardaroba?
Pantaloni bianchi, giacca italiana, scarpe Alden o New Balance 992, una maglia blu e il mio Daytona!
di Simone Gismondi
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