LA RIVINCITA DEL CALZINO BIANCO
Il tinto in capo di DUBLO
Il calzino bianco è stato uno dei tabù più duri ad essere infranti degli...
L’edizione 105 di Pitti Uomo si è conclusa registrando ottimi risultati. La percezione visiva dell’affluenza è stata di grande impatto, soprattutto il secondo giorno, mercoledì 10 gennaio. Parlando con i creativi, con i direttori marketing e con i titolari delle aziende espositrici, i commenti sull’andamento della fiera sono stati tutti di segno positivo. Ovviamente i distinguo ci sono sempre, ma anche agli interlocutori storicamente più prudenti è scappato un mezzo sorriso di soddisfazione, il tutto parametrato ai tempi che stiamo vivendo!
Analizzando i dati forniti da Pitti Immagine, leggiamo una più che positiva crescita dei buyer esteri (+4%); mentre i compratori hanno raggiunto complessivamente quota 13.000, mentre i visitatori totali sono stati circa 20.000.
Le conclusioni del CEO Raffaello Napoleone
Le conclusioni spettano di rito a Raffaello Napoleonie, Amministratore Delegato di Pitti Immagine: “Se il sistema della moda maschile doveva battere subito il colpo in questo avvio di 2024 ebbene da Pitti Uomo sono arrivati messaggi davvero positivi: nei padiglioni, tra gli stand, in città, agli eventi speciali, qui a Firenze abbiamo registrato una diffusa, grande energia – frutto anche delle calde interazioni personali che si stabiliscono quando una comunità internazionale di interessi e cultura si ritrova in unità spaziale e temporale – e insieme, la volontà di tutti gli operatori di concentrarsi sui fattori ritenuti decisivi per il successo sui mercati.
Mi riferisco alla qualità delle collezioni e all’impegno delle aziende nell’aggiungere a ogni stagione novità stilistiche e/o di materiali in sintonia con le nuove tendenze del consumo; alla capacità da parte dei migliori retailers e compratori di selezionare gli ordini secondo logiche curatoriali che si integrano – senza subordinarsi – con le necessità commerciali, dando così opportunità e visibilità alle sperimentazioni, alle nuove generazioni, alla ricerca moda. E penso anche ai media che qui trovano un appuntamento complesso e articolato su piani diversi – di cui restituiscono immagini e racconti sempre vividi e coinvolgenti.
Da parte nostra, di noi organizzatori, il lavoro consiste nel mantenere vitale questo equilibrio dinamico, dentro e fuori la Fortezza da Basso, tra l’offerta espositiva e i progetti speciali – e poi nel proporre una piattaforma internazionale che legittimi ancor più la forza e il prestigio della moda italiana. Speriamo di esserci riusciti anche stavolta.”