Dandy Days 2021

Estetica Dandy e solidarietà: l'annuale appuntamento con i Dandy Days di Arezzo

Lo scorso fine settimana, ad Arezzo, il Dandy Days: l’evento che fonde eleganza – dandy e beneficenza, diventato ormai un punto di riferimento per i dandy di tutta Italia. thePLAYERS, ospite della manifestazione, ha seguito da vicino la caleidoscopica girandola di appuntamenti esclusivi, presenziata da maestri di stile, gentlemen e influencer della moda maschile.

 È stato l’atrio d’onore del Palazzo della Provincia di Arezzo a fare da proscenio al taglio del nastro della quinta edizione dei Dandy Days, la manifestazione dedicata alla bellezza, all’eleganza e allo stile secondo l’estetica dandy, che ha animato per tutto il fine settimana la città toscana.

Nelle piazze e nei vicoli medievali della città, resi ancor più affascinanti dalla più grande e antica Fiera Antiquaria d’Italia tenutasi in concomitanza dell’evento, sono giunti gentiluomini e signore stilose, giornalisti e influencer dello stile pronti a mettersi in bella mostra ma anche a interrogarsi su cosa significhi oggi, in un’epoca scossa dalla Pandemia e dalla crisi climatica, incarnare la filosofia dandy.

Stile, eleganza e ricercatezza, unite a buone maniere e a un fare d’altri tempi, ma anche un’attenzione verso gli altri – l’evento è a scopo benefico – e verso il pianeta, a partire dalla sostenibilità e dal futuro del sistema moda, temi al centro dei tanti appuntamenti della due giorni ideata da Alessio Ginestrini e Stefania Severi, che hanno scelto Stefano Agnoloni, maestro di stile e buone maniere, in qualità di gran cerimoniere.

Stefania Severi e Alessio Ginestrini

Esperto di lifestyle, maestro di buone maniere, noto al grande pubblico grazie alla sua instancabile attività di insegnante di bon ton, che l’ha portato anche in prima serata tv, Stefano Agnoloni ha incarnato perfettamente l’estetica e l’etica del dandy. Accanto a lui, altri nomi conosciuti del panorama dell’eleganza, tra i quali Il Marchese, dell’omonimo e seguitissimo blog, al secolo Andrea Raffaelli, vero italian gentleman.

Il ricercato e ampio spazio dello store uomo Viapiana ha ospitato il delizioso brunch di benvenuto, che ha visto gli ospiti ritrovarsi per l’annuale adunata aretina tra le proposte più esclusive della moda maschile. Collezioni realizzate da VP Italian Brand con i migliori tessuti italiani, in cashmere, lana, cotone e lino, distinguibili per la cura dei particolari e la grande attenzione alla qualità della manifattura.

Arezzo che storia, una passeggiata dal Quartiere Latino fino a Piazza Grande per scoprire la straordinaria storia della città, tra curiosità toponomastiche, stemmi araldici, personaggi e palazzi, ha portato i dandy in visita alla Casa Museo Ivan Bruschi, un “luogo delle meraviglie” nel cuore della città, dove la filosofia estetico-culturale del suo fondatore, antiquario e collezionista, è ancora palpabile nel sorprendente allestimento della preziosa ed eclettica Collezione.

È stato l’istrionico giornalista Francesco Maria Rossi, fondatore del Museo di Se Stesso, accumulatore compulsivo, cultore del kitsch, dandy in giacca a stampa animalier, a condurre l’incontro “Dandy (ever) Green. L’eleganza del buon vivere salverà il mondo?”, sui temi di più stretta attualità che investono la moda, la sartoria, il lifestyle, l’editoria, le fiere di settore.

E se è vero, come scrisse Lewis Carroll, che “è sempre l’ora del tè e delle buone maniere”, thePLAYERS non poteva mancare alla sfilata aperitivo al Chiostro del Comune di Arezzo dove, sono state presentate proposte in perfetto stile dandy. La Collezione, cucita a mano dagli studenti della scuola d’arte e moda, è il risultato di una ricerca approfondita e minuziosa sui materiali e le fogge sartoriali che da sempre hanno connotato lo stile dandy e riflette la filosofia di vita dei gentleman, improntata a una precisa estetica, fortemente declinata dal gusto e dall’interpretazione personale, sovente eccentrica, anarchica e fuori dagli schemi.

I Dandy Days hanno dato spazio alla giocosità della moda, al divertimento di interpretare il proprio stile, e al rendersi indimenticabili attraverso abiti e accessori, magari da scovare alla Fiera Antiquaria o all’esposizione dei maestri artigiani nell’Atrio d’Onore, dove i diversi brand presenti – tra cui Il Farfallino, Maledetti Toscani, Sartoria Mercurio, Borgunto, Elegant Smoker, Gallorini Cashmere per Tessilnova  panno Casentino e poi ancora Maggy Style, Profumerie Sanchini, Chiara Ferriolo, Crimosh Collection – hanno intrattenuto ospiti e appassionati e anche semplici curiosi, illustrando le proprie proposte, indossate anche dai dandy presenti.

A sera, il giardino dell’Istituto Casa Thevenin, che accoglie bambini con problemi familiari e difficoltà scolastiche e ragazze madri in situazioni di disagio, ha ospitato la cena di gala a scopo benefico curata dal ristorante Logge Vasari, con la presenza dell’Associazione italiana sommelier (Ais Toscana), dell’Associazione nazionale assaggiatori grappa e acquaviti (Anag Toscana) e dalle “Strade del Vino Terre di Arezzo”. Il Quartetto Euphoria ha intrattenuto i convenuti, in un’atmosfera raffinata ed elegante, resa frizzante dalla presentatrice della serata, Valentina Marconi.

Evento clou della domenica, dopo il brunch toscano nel Chiostro del Comune di Arezzo, è stata la “Merenda reale”, curata da Grazia Frappi, responsabile della comunicazione dell’Unione Regionale Cuochi Toscani. Prodotti di alta pasticceria, cioccolateria e gelateria artigianale realizzati dai laboratori più noti della città, da gustare all’insegna dello stile.

Maestri d’eleganza per le vie del centro della città della Chimera e di Mecenate, tra scorci antichi e appuntamenti imperdibili, da seguire anche solo per sbirciare gli outfit e capire le mille sfaccettature del sedicente mondo dandy contemporaneo, fatto di precise regole di bon ton – sul modo di vestirsi, di mostrarsi in pubblico, di conversare e anche sulla scelta degli argomenti di cui parlare, presente anche l’esperta di bon ton Elisa Volta, autrice di Pillole di Bon Ton. Essere alla Moda applicando il Galateo – ma soprattutto di guizzi di individualità, di eccentricità, spesso sopra le righe, ma perfettamente interpretati e messi in scena.

Il dress code visto è fatto di abiti sartoriali, dalle linee pulite e sobrie, accesi dai tessuti check, dai tartan, dai principe di Galles, fazzoletto al taschino e foularino al collo, magari sulla camicia aperta, o papillon, di ogni foggia e materiale, compresi legno e ceramica, avvistati anche sui mocassini al posto della più classica nappina.

Borse a mano vintage, in midollino, in pelle o tessuto, magari cifrate, insieme alle più classiche buste a mano. Gilet e panciotti, da cui far pendere le catene di orologi a cipolla o di creazioni contemporanee come i gioielli eco di Mix Srl, che ha omaggiato i premiati della cena di gala. Immancabile il cappello in feltro o, più adatto alle temperature, in paglia.

Derby e Oxford Shoes, insieme a mocassini, in pelle, velluto e stoffa, e kilim slipper dal sapore vintage. Calzino lungo d’obbligo ad esempio in tinta unita rossa, un vero classico anche per i Dandy 2.0 Occhiali classici o scenografici, ai polsi orologi ricercati e giri di bracciali.

Massima cura per uno dei riti maschili per eccellenza, la rasatura old school, e non poteva essere diversamente con i maestri Alessio Ginestrini della nota barberia Impero Progressivo e Luca Il Barbiere di Agliana, erede di una storia che continua da quattro generazioni. La migliore acconciatura? Stefano Agnoloni, con il ciuffo morbido portato a lato con una leggera onda.

Solo apparire? Non direi, la forma dà materialità alla sostanza, professionale e personale. Di chi ha saputo fare di uno stile di vita un mestiere e di chi di mestiere fa altro ma ha trovato nel dandismo la propria dimensione fuori dall’ordinario. Ogni volto, una storia. Le apparenze non ingannano, ma attraggono.

L’appuntamento ha registrato un’eco sempre più vasta, rimbalzata con numeri importanti sui Social, merito di un’organizzazione impeccabile e di un’accoglienza attenta ad ogni singolo dettaglio, ed è l’occasione giusta per lasciarsi ispirare, per lasciarsi coinvolgere e trasportare, o descrivere dalle penne appuntite delle giornaliste, in un gioco allo specchio all’insegna della bellezza, dove osservare e rimirar se stessi, compiacendosi della bellezza di cui si è complici e sodali.

 

 

 

 

 

 

 

 

di Marta Coccoluto

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