Milano Wine Week 2021

Un grande evento dedicato al Sistema del Vino!

thePLAYERS ha incontrato Federico Gordini, ideatore e Presidente della MILANO WINE WEEK e Presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio della Lombardia, per parlarci della nascita della MWW e dell’edizione 2021, in calendario dal 2 al 10 ottobre, naturalmente a Milano.

Grazie dell’incontro e andiamo subito al punto, come nasce l’idea della Milano Wine Week?

Nasce da una riflessione molto semplice: a un certo punto, vedendo quello che si era costruito a Milano con moda e design, mi sono detto che era il momento di RAPPRESENTARE E VALORIZZARE ANCHE UN’ALTRA GRANDE ECCELLENZA MADE IN ITALY che nel capoluogo lombardo non aveva ancora trovato casa, IL VINO. Da qui l’idea di creare un evento ad hoc, totalmente nuovo per le dinamiche del settore, mutuando quindi la progettualità proprio da questi altri mondi – come, per esempio, il Fuorisalone – cercando di dare vita a connessioni trasversali con tutta la città, sfruttandone le strutture e le sinergie già esistenti e implementandole. L’obiettivo? Creare una MANIFESTAZIONE CON PIÙ ANIME: CHE POTESSE ESSERE UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL CONSUMATORE FINALE E RAPPRESENTARE AL TEMPO STESSO UN’OCCASIONE DI BUSINESS PER LE AZIENDE DEL SETTORE E INFINE CHE AVESSE ANCHE UN RESPIRO INTERNAZIONALE.
Già lo scorso anno abbiamo coinvolto altre piazze in giro per il mondo, quest’anno sono ben 11 i collegamenti internazionali previsti.

Federico Gordini

Come si inserisce la MWW rispetto alle altre manifestazioni di settore?

La Milano Wine Week si differenzia molto dalle altre manifestazioni, ha nel suo DNA l’innovazione e la trasversalità. Prima di tutto è un appuntamento che guarda e si confronta con tre mondi differenti – consumatori, operatori e interlocutori internazionali –; ha la possibilità di essere costruita su misura all’interno delle environment milanese, sfruttandone i vantaggi intrinsechi messi a disposizione da una rete di servizi altamente performante, come strutture ricettive, rete dei trasporti, ristoranti e locali di somministrazione altamente qualificati.
LA MILANO WINE WEEK È NEL MONDO DEL VINO UN UNICUM, MI PIACE DEFINIRLO UN LABORATORIO SU E PER IL MONDO DEL VINO. Da quattro anni – da quando abbiamo inaugurato la manifestazione – abbiamo gettato le basi per comunicare il vino in maniera innovativa.

Lo scorso anno è stato decisamente ‘particolare’, cosa prevede per l’edizione ’21?

Lo scorso anno per tutti è stato un momento davvero particolare, la nostra forza è stata quella di riuscire comunque a organizzare l’evento con una formula mista in presenza e a distanza, e non solo. L’edizione 2020 ha visto, infatti, anche il debutto della parte internazionale. Trovarci ad organizzare una manifestazione di questo carattere in tale contesto, ci ha permesso di costruirci una expertise organizzativa e di gestione di un evento in una situazione di emergenza. Nel 2021 la manifestazione torna a mostrare la sua natura conviviale, si trasforma ancora di più in un evento diffuso, di confronto e di scambio con il pubblico, tutto ovviamente organizzato con le dovute cautele e il massimo rispetto delle regole di distanziamento. Il mio desiderio è che questa edizione celebri un ritorno alla vita, una ripartenza simbolica per tutti questi settori – come l’ospitalità, la ristorazione e gli esercizi di somministrazione – che sono stati vessati dalla situazione di chiusure a singhiozzo, così come molte aziende del vino. La Milano
Wine Week lancia un messaggio all’Italia e al mondo, di speranza e di ottimismo. Milano riparte con la sua voglia di fare e, da epicentro dei contagi, oggi diventa centro di valore delle eccellenze.

Qual è lo stato di salute del settore?

Complessivamente il settore del vino – in questo anno e mezzo così difficile – ha avuto un contraccolpo inferiore rispetto a quello che ci si poteva aspettare: se il Made in Italy in generale ha subito perdite del 9,6%, il vino ha segnano un meno 2,2% e questo grazie ad alcuni canali che hanno resistito se non addirittura sono cresciuti, come la GDO e gli e-commerce, sospinti verso risultati positivi dalla crescita dei consumi domestici durante i diversi lockdown. Ad aver tenuto è soprattutto il segmento premium (BEVO MENO, MA BEVO MEGLIO), tanto che alcune aziende di Montalcino nel 2020 hanno registrato record di vendite.
Alla luce di queste evoluzioni il settore del vino si appresta a nuove sfide, oggi si deve confrontare con un consumatore più evoluto, che durante le chiusure degli esercizi, orfano dei consigli degli specialisti si è informato, ha studiato e ora sceglie ciò che beve con più consapevolezza. Questo impone alle aziende, alla ristorazione e ai locali di approcciare l’end consumer in modo nuovo, diverso. E NON DEVE PIÙ ESSERE SOLO UN PRODOTTO, MA DIVENTA UN’ESPERIENZA.

Quali sono i principali appuntamenti previsti per la prossima edizione?

Un punto di riferimento sono i Wine District i quartieri della città trasformati in ambassador dei territori vinicoli – con la promozione di attività sul territorio, presso locali e ristoranti; ci saranno momenti di degustazioni ufficiali pensati per gli operatori con il coinvolgimento delle aziende sia per l’Italia sia per l’estero, 11 città (Montreal, Toronto, New York, Chicago, Miami, Londra, Mosca, Shanghai, Shenzen, Tokyo, Hong Kong) in 7 mercati chiave per l’export vinicolo (Usa, Canada, Regno Unito, Russia, Cina, Hong Kong e Giappone). Per offrire le opportunità commerciali e relazionali di Milano Wine Week a cantine di tutte le dimensioni, MWW lancia Wine Business City – il 3 e 4 ottobre – un innovativo evento business di due giorni che consentirà l’incontro tra aziende, operatori del settore HoReCa e del retail fisico e digitale. Infine, Milano diventa un HUB per il turismo enogastronomico con i nuovi Wine Tour rivolti al pubblico: percorsi e attività alla scoperta della ricchezza di territori del vino a massimo due ore di distanza dal capoluogo lombardo, per creare una connessione tra luoghi, prodotti ed esperienze. Per la Milano Wine Week sarà fondamentale il cross over con altri settori, ci sarà il coinvolgimento di oltre una decina di Showroom di design e di moda, rafforzando il messaggio di trasversalità della manifestazione.

Wine District

A quale target si rivolge?

Noi ci rivolgiamo a molteplici e potenziali interlocutori: parliamo con il consumatore finale organizzando eventi ad hoc, coinvolgendo bar e ristoranti e riuscendo a conquistare sia chi è già un wine lover, sia chi si approccia per la prima volta a questo mondo. È la nostra impostazione culturale a fare la differenza: usiamo un linguaggio accessibile, dando vita a una manifestazione  he vanta più registri e sfumature. Questa attenzione al consumatore finale ci differenzia da molte altre manifestazioni. E al tempo stesso abbiamo anche un’anima business e dialoghiamo con aziende e operatori del settore con eventi di degustazione e con la Wine Business City.

(riproduzione vietata)

di thePLAYERS Magazine

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