Una giornata speciale a Bolgheri.
4 settembre '24: l'evento della Tenuta Argentiera e la "Cena dei Mille"
Bolgheri è un territorio speciale e chi ancora non lo ha visitato dovrebbe proprio...
L’edizione di Taste raccontata nello speciale thePLAYERS Magazine realizzato in collaborazione con Il Forchettiere è uno degli esiti di una nuova consapevolezza rispetto alla sostenibilità ambientale e produttiva che si fonde con un desiderio altrettanto nuovo e forte rispetto a ciò che mangiamo e beviamo. Nella cultura contadina e popolare, quella delle generazioni dei nostri nonni, che hanno conosciuto le privazioni della guerra tanto quanto il benessere del boom economico, QUELLO CHE ERA BUONO ERA ANCHE FATTO BENE. Lo spreco semplicemente non esisteva, non era concepito. Dopo l’illusione di questi ultimi decenni, nella quale ci siamo beati di poter disporre di risorse illimitate e di poter omologare, esasperare e appiattire le produzioni senza conseguenze, la realtà ci ha presentato il conto. Saper trasformare un’urgenza in un approccio nuovo è la via imboccata da tante realtà dei settori food and beverage e anche dai consumatori, che oggi sono sempre più attenti e attratti dalle emozioni e dalle suggestioni delle esperienze legate al cibo e al bere. Non si tratta più di soddisfare un bisogno primordiale: SIAMO AFFAMATI DI STORIE, DI NARRAZIONI, DI PERCHE’.
Di sapere come è prodotto e da chi quel che scegliamo e anche dove. Persone, luoghi e valori diventano determinanti per riconoscersi in un prodotto piuttosto che in un altro e sentirlo nostro. Approcciare con consapevolezza alle realtà produttive, valorizzando l’idea che sottende al lavoro, al saper fare e ovviamente, dare grande attenzione al Made in Italy è nello spirito dei tempi ed è quello che lega Taste al PLAYER che raccontiamo nel nostro magazine.
ATTENTO ALLA QUALITA’, AI DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA, ALL’ETICA E ALL’ESTETICA DI UN PRODOTTO.
Che sia un blazer sartoriale o un gin davvero fa poca differenza, purchè sia espressione di uno stesso sentire.
MODA E ALIMENTARE NON SONO POI COSI’ LONTANI.
(Simone Gismondi e Marta Coccoluto – thePLAYERS Magazine)
Finalmente ritorna il Taste! Ma insieme al 15° salone fiorentino del gusto c’è qualcosa di più. C’è il GUSTO DEL SALONE, in primis, ossia il sottile PIACERE DI RITROVARSI IN PRESENZA DI FRONTE AGLI STAND. E poco importa che da quest’anno i banchi siano alla Fortezza da Basso invece che alla Stazione Leopolda: l’importante –nonostante l’egregio lavoro svolto da Pitti con la piattaforma Connect – era tornare a guardarsi negli occhi, assaggiare, confrontarsi. E poi, a salone chiuso, far partire la caccia al FUORI DI TASTE. Una ritualità a cui da 15 anni ci eravamo abituati, grazie all’intuizione di Davide Paolini e di Pitti Immagine, ma che gli ultimi due anni avevano relegato a poco più che un ricordo. Adesso è tempo di speranza, di ripartenza, di tornare a immergersi nel buono e nel bello che l’agroalimentare italiano sa offrire. Come detto, vi raccontiamo il Taste. Lo facciamo attraverso il racconto del direttore generale Agostino Poletto e degli espositori, dando spazio sia agli eventi gastronomici all’interno della Fortezza (a partire dal focus sui gin e sulla lotta allo spreco) che a quelli culturali: anche quest’anno, infatti, c’è un ricco carnet di appuntamenti con i ‘ring’ di Paolini. Raccontiamo poi gli eventi in città, gli eventi da non perdere nel Fuori di Taste che segna nuovamente la voglia di scoprire i luoghi del cibo della nostra città. Ma non è tutto: nello speciale per Taste targato thePLAYERS Magazine + Il Forchettiere, troverete anche la Firenze al di là del Taste. Le aperture più significative degli ultimi due anni, il ritorno di uno chef amato come Vito Mollica, le novità del settore della ristorazione internazionale e quella pop, sempre con lo sguardo del Forchettiere.
(Marco Gemelli – Il Forchettiere)
AGOSTINO POLETTO, DG DI PITTI IMMAGINE, RACCONTA L’EVOLUZIONE DEL PRIMO SALONE POST-PANDEMIA
Che sia un Taste diverso dai precedenti è fin troppo scontato. Ma sarebbe un errore pensare che per la sua 15ª EDIZIONE il salone fiorentino del gusto abbia semplicemente cambiato sede. In realtà gli elementi di novità sono molteplici e variegati. Per farceli raccontare, abbiamo chiesto al direttore generale di Pitti Immagine Agostino Poletto di illustrarci come sarà il primo Taste post-pandemia.
“Questa edizione – esordisce – è molto più che un semplice ritorno in presenza o un trasferimento in una nuova sede: è una manifestazione ripensata e ridisegnata a partire dalle opportunità offerte dagli spazi in Fortezza da Basso, con un percorso di visita più disteso e funzionale, che al tempo stesso garantisce un’esperienza del salone in totale sicurezza.
ABBIAMO VOLUTO UN’ EDIZIONE MOLTO POP, COLORATA, PIENA DI ENERGIA, E LA RISPOSTA DELLE AZIENDE E’ STATA FORTE. Già nelle ultime edizioni alla Leopolda avvertivamo l’esigenza di far crescere il salone, con giudizio, raccontando le eccellenze in maniera diversa”. In fondo, rispetto ai 100 espositori della prima edizione Taste è passato agli attuali 450 (+70, con 120 nuovi ingressi). “MA RESTA ALTA L’ ATTENZIONE DEL NOSTRO TEAM E DI DAVIDE PAOLINI –
CONFERMA POLETTO – A CONTINUARE SULLA STRADA DELLA SELEZIONE. I VISITATORI TROVERANNO TANTE ECCELLENZE E NUOVE SCOPERTE, SELEZIONATE CON UN ATTENTO SCOUTING NEL MONDO DELLA GASTRONOMIA ITALIANA, CON QUALCHE PICCOLA PUNTATA INTERNAZIONALE, MA ANCHE PROGETTI SPECIALI LEGATI A PRODUZIONI CHE SI RIVOLGONO A MERCATI DI NICCHIA”.
Nuova sede, nuovi spazi e percorsi: “Si entra da Porta Faenza – spiega ancora il dg di Pitti Immagine – e si prosegue all’attico del padiglione centrale, poi al piano terra e infine al Cavaniglia con il negozio alla fine. Sono ben 17mila mq, contro i 6mila della Leopolda. Abbiamo pensato a un percorso nuovo, più leggibile e funzionale, che va dal salato al dolce con alcune zone di congiunzione, di incastro. Inoltre ci sarà una nuova tipologia di esposizione: accanto al consueto bancone dove far assaggiare i prodotti con campioni “monodose”, già confezionati, ABBIAMO IDENTIFICATO SPAZI PIU’ GRANDI ( 6 MQ ) E PROFONDI, DOVE DAR VITA A UNA DEGUSTAZIONE VERA E PROPRIA, IN SICUREZZA.
Più del 50% degli espositori ha scelto questa nuova formula, che dà più spazio alla presentazione”.
Ma le novità sono ancora tante: dal tema portante “ZERO SPRECO: NON SPRECHIAMO IL CIBO, NON SPRECHIAMO L’AMBIENTE” che costituirà il filo rosso di talk ed eventi, portando l’attenzione su esperienze concrete di sostenibilità legate sia al mondo produttivo e all’ambiente, fino alla sezione dedicata al gin – con 10 produttori da diverse regioni – e alla piattaforma PITTI CONNECT, seguendo quanto è stato lanciato con Pitti Uomo “Pensavamo di coinvolgere il 40% degli espositori – conclude Poletto – ma siamo all’80% di aziende che hanno caricato storie, fotografie e video: è un’innovazione inserita da poco, ma resterà un elemento cardine del sistema Pitti come strumento di informazione prefiera”.
(Marco Gemelli – Il Forchettiere)
di Simone Gismondi, Marta Coccoluto, Marco Gemelli
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