Cover Story: Alessandro Marinella

Il 2022 sarà un anno da ricordare per il brand E.Marinella, grazie all’uscita ad inizio anno del docu-film scritto da Francesco Pinto “Una vetrina che guarda il mare”, esordio alla regia di Massimiliano Gallo, che ripercorre gli oltre cento anni di storia della casa napoletana dell’eleganza maschile e grazie alla riapertura, a fine gennaio, della boutique a Londra in Burlington Arcade punto di ritrovo dell’aristocrazia britannica. Riapertura dopo due anni di pandemia per esportare nuovamente il gusto e la sartorialità Made in Napoli nella capitale inglese.

Ecco l’intervista, storia di copertina del numero 16 del magazine dedicata ad Alessandro Marinella, la nuova generazione dello storico marchio, IL CUI PRIMO NEGOZIO APRÌ A NAPOLI NEL GIUGNO DEL 1914, DIVENTANDO CELEBRE IN TUTTO IL MONDO GRAZIE ALLE CRAVATTE.

Oggi l’offerta della Maison Marinella è più articolata e completa con gli accessori, i profumi, la pelletteria, l’abbigliamento che si possono trovare nelle boutiques monomarca e in numerosissimi corner stores in tutto il mondo oltreché, ovviamente, on-line. Ad Alessandro infatti spetta già in parte il compito di traghettare la maison verso il futuro.

 

Marinella oltre ad essere un brand è una vera e propria ‘dinastia’ fondata sulla cravatta; cosa rende questo accessorio, solo all’apparenza rivolto al passato, imprescindibile anche per i gentlemen di oggi e di domani?

La cravatta non è un semplice capo d’abbigliamento, nel corso degli anni si è modificata, in lunghezza ed in ampiezza: inizialmente arrivava all’altezza del petto poiché si utilizzava il panciotto, e nel corso degli anni si è attualizzata seguendo la ciclicità delle mode. LA CRAVATTA RAPPRESENTA UN’EMOZIONE, ogni volta che la si indossa per un particolare evento, o per una particolare occasione, il ricordo rimarrà impresso in essa per sempre. Oltre ad essere un accessorio, è una camera di emozioni, un ricordo ed un elemento distintivo di un vero gentleman di oggi, come lo sarà per quello di domani.

Come si riesce ad essere legati alla tradizione ma allo stesso tempo proiettati nel futuro, affondare le proprie radici in 107 anni di storia, ma allo stesso tempo essere costantemente rivolti verso il domani?

L’importante è non tralasciare mai le proprie origini, avere sempre un occhio rivolto verso il passato, per imparare dagli errori della storia che ci ha contraddistinto, e mantenere sempre lo sguardo rivolto verso il futuro, analizzando le richieste del mercato e le esigenze momentanee del mondo. Ora si parla di sostenibilità e di innovazione tecnologica, per Marinella l’importante è fornire sempre la stessa ‘emozione’, proponendo articoli nuovi oltre alla cravatta, rispondendo alle alte aspettative del consumatore. Per quanto concerne le cravatte, la lavorazione viene fatta ancora oggi come un tempo; le sete stampate a mano in Inghilterra e cucite, sempre a mano, in laboratori artigiani a Napoli.

Dove si può migliorare un prodotto già eccellente?

La lavorazione della cravatta viene fatta ancora oggi come in passato, ed in un mondo che evolve così velocemente, mantenere un certo tipo di stampa e di lavorazione è unico e molto raro. OGGI SIAMO AFFASCINATI DALLE STORIE CHE STANNO DIETRO AD OGNI PRODOTTO, E MARINELLA NE HA TANTE DA RACCONTARE: RISALIRE ALLA STORIA DI UNA CRAVATTA DONA UN VALORE AGGIUNTO, ECCEZIONALE ED UNICO AL PRODOTTO. Il prodotto si può migliorare utilizzando materiali ecosostenibili, ponendo all’interno una tracciabilità tramite RFID o Blockchain.

Marinella nel tempo è anche molto altro rispetto alla cravatta, oggi i prodotti a marchio Marinella spaziano dai profumi, alla piccola pelletteria, dagli accessori all’abbigliamento, senza dimenticare la donna; vi siete posti un limite oppure in futuro vedremo un total look Marinella?

Sì, ci siamo posti un limite, e proprio in questo momento stiamo vivendo una fase di trasformazione del brand, per individuare quali articoli riusciamo ad offrire al mercato con il massimo livello di materiali e di artigianalità. L’ OBIETTIVO DI MARINELLA È ARRIVARE AD UN TOTAL LOOK, INSERENDO LA CAMICIA E IL CAPO SPALLA, MONDI CHE VANNO AFFRONTATI CON GRANDE ATTENZIONE. Vogliamo capire quali articoli riusciamo a proporre da comparare qualitativamente allo stesso livello della cravatta di cui siamo maestri.

Una volta i Signori in visita a Napoli venivano in pellegrinaggio ad acquistare le vostre cravatte, i vostri prodotti, ma da qualche anno ormai il marchio ‘E. Marinella’ si trova anche nelle vostre boutique di Milano, Roma, Londra, Tokyo e in numerosi stores sparsi nel mondo. Seppur a latitudini lontanissime, chi è il cliente Marinella tipo, esiste un minimo comun denominatore, dei tratti distintivi riconoscibili nel cliente Marinella di Tokyo, di Toronto, di Dubai ?

Il comune denominatore è colui che dà valore all’artigianalità, alla qualità dell’outfit, che dà valore ad ogni minimo dettaglio del guardaroba, che desideri indossare qualcosa che gli dia valore.

A lei spetta il compito di traghettare il marchio di famiglia verso le nuove generazioni, quali sono gli obiettivi di medio termine e quali le sfide che ritiene saranno più impegnative nel prossimo futuro?

Sicuramente sto ricevendo un compito difficile ed impegnativo, ma è un’eredità che accolgo con piacere: l’obiettivo primario di questo periodo è stato superare la pandemia, limitando al massimo i danni, e traendone ogni insegnamento. A medio termine il fine è quello di diversificare l’offerta, ottenendo una posizione nella percentuale di fatturato a discapito della cravatta. A lungo termine il mio desiderio è di aumentare la brand awareness all’estero, aprendo monomarca in punti strategici, diventando un vero e proprio brand del lusso a livello mondiale.

Marinella e Napoli sono un connubio inscindibile; non ci sarebbe stata la vostra storia ed il vostro successo senza questa città. Cosa le ha insegnato, cosa porta di Napoli nel cuori e nel suo lavoro?

Non ci sarebbe stata Marinella senza Napoli. Napoli è la fonte di successo e di ispirazione quotidiana di Marinella, con il mare, la luce, i colori, l’aria, l’atmosfera, la convivialità, che abbiamo sempre cercato di comunicare a qualsiasi persona si avvicinasse al brand. Come diceva mio nonno a mio padre: “SI POSSONO FARE GRANDI COSE PARTENDO DA NAPOLI, MA SOPRATTUTTO RESTANDO A NAPOLI”.

Alessandro Marinella che si appresta a partire per un lungo weekend cosa mette nella borsa, quali sono i capi che non possono mancare?

La mia valigia si modifica a seconda del meteo che mi aspetta, quindi a seconda della destinazione: mare, montagna, o città. Sicuramente non possono mancare camicie fatte su misura, fazzoletti da taschino, gemelli, cinture, scarpe fatte a mano dalla Stivaleria Savoia. Per un viaggio più formale non possono mancare abito su misura e cravatta, se è informale, sicuramente porterò accessori come pochettes e cinture, ed una giacca più sportiva.

A parte Napoli, una città nella quale si sente a casa ?

A parte Napoli, la città dove ovviamente mi sento a casa è Londra, per la storia di Marinella, che racconta da sempre questo parallelismo tra Inghilterra ed Italia. Londra è la prima città estera raggiunta da mio padre da piccolo, la prima città raggiunta da me in aereo, e la città dove ho vissuto un anno post-laurea, e dove ho fatto tante esperienze formative.

di Simone Gismondi

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