WHO ARE THEPLAYERS: MARTINA BONCI
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MASSIMO PIRRONE, SARTO GLOBETROTTER CON BASE AD ANVERSA, IN BELGIO, MA PRESENTE ANCHE A MILANO E NELLA SUA PUGLIA, E’ UN ABITUALE FREQUENTATORE DELLA MANIFESTAZIONE PITTI IMMAGINE UOMO. CON LA SUA ARTE CONTRIBUISCE A MANTENERE SALDA ED A DIFFONDERE LA TRADIZIONE SARTORIALE ITALIANA.
Com’è nata la tua passione per il mondo della sartoria e come è nata la tua attività ad Anversa?
Credo che la passione ‘non nasca’, ma ce l’abbiamo già dentro e poi c’è una evoluzione nel corso degli anni che la fa maturare, crescere e manifestarsi. Col tempo scopri te stesso e quindi le tue passioni più grandi. E cosi è stato anche per quanto mi riguarda! Passioni reali che ti arrivano dal cuore e che riesci a trasmettere alle persone che ti stanno intorno, alla famiglia, ai clienti, ed agli amici.
Appena ho avuto il mio primo contatto con il mondo della sartoria è stato un colpo di fulmine. Ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare varie sartorie, mi ricordo che respiravo, mangiavo, pensavo, vivevo la sartoria. Era una specie di ossessione, una passione viscerale, quasi maniacale. L’attività nasce nel 2011, con un piccolo showroom privato ad Anversa. Tutto è iniziato con
un sogno, che avevo però ben presente, con degli obiettivi ben chiari: dare vita anche ad Anversa alla vera sartoria italiana, che oggi è diventata realtà. Nel nostro laboratorio, infatti, siamo 4/6 persone a lavorare sugli abiti.
Quale è il tuo stile di riferimento, ovvero hai dei modelli, dei personaggi che incarnano lo stile che proponi?
A me piace lo stile ‘classico italiano’, uno stile pulito, sobrio, senza esagerazione, solo ogni tanto è concesso osare con i tessuti.
Anche l’abito che mi piace è sempre un abito classico di impronta italiana, pulito nelle rifiniture: less is more.
Hai parlato dei tessuti, questi sono fondamentali, quali usi, chi sono generalmente i tuoi fornitori?
Lavoro sia con tessuti italiani, sia con quelli inglesi. Quelli italiani con i quali mi piace lavorare sono Loro Piana, Vitale Barberis, Drapers ed Ermenegildo Zegna. Per gli inglesi invece, Fox Brothers, Harissons 1863, Holland & Sherry. Poi oltre a questi appena citati, abbiamo tessuti vintage in casa che ricerco durante tutto l’anno per costruire un bell’archivio. Inoltre a certi clienti non piace scegliere dai bunch classici, ma cercano qualcosa di unico e personale. Tra l’altro in genere non mi lego al singolo brand, ma faccio una selezione di quelli che ciascuna tessitura produce nel modo migliore: cashmere, 4 pls, 150s, cioè cerco di selezionare il miglior tessuto di ciascuna specifica tipologia.
Chi sono i tuoi clienti, chi è la tipologia di persona che entra nel tuo atelier?
Il profile dei nostri clienti è generalmente l’imprenditore a cui piace vestire bene e ricerca la qualità e ama circondarsi di cose belle, non solo per quanto concerne l’abito, ma anche per le macchine, gli orologi, frequentare bei ristoranti, avere oggetti di design e magari essere collezionista d’arte. Posso affermare che i miei clienti hanno tutti questo comune denominatore, hanno questi interessi. Ovviamente il buon gusto non deve mancare, perché senza nulla ha valore, sono solo begli oggetti.
Quando viaggi cosa non manca mai nel tuo borsone?
Le mie giacche, le mie camicie, il profumo e gli occhiali; questi capi e accessori non mancano mai!
Invece quali sono i cinque capi fondamentali che secondo te ciascun uomo dovrebbe avere nel suo guardaroba?
Questa è una bellissima domanda, perché l’uomo moderno dovrebbe iniziare proprio da qui, dalla base. Prima di tutto si deve fare un armadio 4 stagioni, suddiviso in invernale ed estivo, in modo da avere un guardaroba completo a 360 gradi. Questi sono per me i capi fondamentali: giacche blazer da spezzare; giacche sportive; abiti doppio petto; abiti monopetto con gilet; trench + Barbour per pioggia e mezza stagione; capotti blu navy e cammello; camicie celesti, a righe, e bianche solo per la sera; cravatte di seta, in maglia, di cashmere e shantung; pochette; calze adatte alla stagione; scarpe stringate, con fibbie e mocassini.
Mi sono reso conto che sono più di cinque capi, però questo è veramente l’abc, quello che serve per un armadio base ma completo!
di Simone Gismondi
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