Buffalo Check

Un inconfondibile tessuto di personalità !

Alcuni giorni fa, gli amici dell’agenzia di comunicazione / ufficio stampa Carryoverpr di Milano, mi hanno inviato un regalo. Il pacco è arrivato inaspettato, non sapevo assolutamente cosa potessi trovarci dentro. Con curiosità crescente ho aperto la scatola e con stupore ho trovato un giaccone del brand MCS; ma non un giaccone qualsiasi, ma uno con un vistoso tessuto buffalo check! Immediatamente mi è apparsa alla memoria una immagine proveniente direttamente dalla metà degli anni ’80 ma, allo stesso tempo, estremamente chiara, nitida, limpida: il mio amico Francesco, con indosso fuori dalla scuola, un giaccone della Levi’s con lo stesso inconfondibile motivo!

Una pubblicità del marchio Pepper apparsa sul mensile Max del settembre 1987

Riaperti gli occhi e tenendo in mano quel caldo giaccone, mi sembrava che il tempo non fosse mai passato. Com’era possibile che a distanza di così tanti anni i miei occhi si riempissero di quella trama a blocchi, formati dall’intersezione di due fili diversi, antitetici quali il rosso e il nero, così inconfondibili?

Mentre mi stavo provando il mio nuovo giaccone, la mia mente è stata affollata da una carrellata di immagini di outfit recenti, nei quali amici e conoscenti hanno indossato capi con questo inconfondibile tessuto.

E’ chiaro dunque, che il buffalo plaid non è mai andato in letargo, ma ciclicamente riemerge dai singoli archivi delle varie manifatture, diversamente reinterpretato per essere proposto nelle collezioni invernali.

Ma quando e dove nasce?

La sua origine è un mix di storia e leggenda, nella quale si mischiano fatti e avvenimenti certi con episodi dai contorni … meno definiti.

L’inizio della storia della flanella a quadri è più semplice, la sua popolarità nei capispalla è un regalo che ci proviene dal Galles, dove questo tessuto si sviluppò già nel XVI secolo poiché questa trama di tessuto funzionava meglio nelle condizioni umide e ventose dell’inverno rispetto al semplice tessuto di lana.

Ma nel nostro immaginario pensiamo subito alle highlands scozzesi ed ai loro clan, così tante volte rappresentati al cinema.

Se immaginiamo un kilt scozzese, probabilmente pensiamo immediatamente a quello che chiamiamo tartan. Nel corso della storia, questi modelli unici, indicavano l’appartenenza ad un clan specifico oppure una data provenienza geografica.

Il motivo tartan fu addirittura messo fuori legge in Scozia per un certo periodo dalla seconda metà del XVIII secolo. Per questo motivo, c’è chi sostiene che il Buffalo Plaid sia in realtà il tartan del popolare Rob Roy MacGregor, che secondo lo Scottish Register of Tartans, è registrato presso la Highland Society di Londra dall’anno 1816, ma risale presumibilmente all’inizio del 1700.

Infatti, si narra che fu proprio lo scozzese Jock McCluskey, discendente del clan MacGregor, ad introdurre il tartan del suo clan in America. Il nome della famiglia di Jock divenne McCluskey dopo che il nome MacGregor fu messo fuorilegge per 150 anni, per questo fatto cambiarono anche il loro motivo scozzese originale in quello che oggi riconosciamo come il Buffalo check.

Jock McCluskey è una delle figure tipiche di quel periodo di frontiera degli attuali USA, dapprima cacciatore di taglie, poi cacciatore di pelli, cercatore d’oro e infine commerciante con le tribù indiane. La storia racconta che avrebbe barattato con i nativi americani spesse coperte scozzesi con il suo tartan di famiglia in cambio di pelli di bufalo. Per questo motivo si sostiene che il tartan della sua famiglia divenne noto presso i nativi americani come Buffalo Plaid e poiché McCluskey commerciava anche con avamposti e fortini dell’esercito, il nome Buffalo Plaid divenne per questo inevitabilmente noto.

Tuttavia, quando Woolrich Woolen Mills introdusse la sua versione Buffalo Plaid nel 1850, ne rivendicò l’origine. Il Buffalo check era così radicato che fu incorporato nel logo del marchio Woolrich. Però come dicevamo prima, la storia tende a confondersi, a diventare più sfumata, perché se è vero che Woolrich Woolen Mills introdusse il loro motivo Buffalo nel 1850, è chiaro che non si tratta dell’originale tartan di Rob Roy MacGregor. Tuttavia sebbene il tartan di Rob Roy esistesse prima del plaid di Woolrich, Jock McCluskey non viene in genere collocato nel continente americano fino a dopo la battaglia di Little Bighorn nel 1876, quindi successivamente all’introduzione da parte di Woolrich della sua camicia a quadri di flanella Buffalo check.

E’ possibile quindi che un designer di Woolrich Woolen Mills abbia disegnato il motivo senza alcuna conoscenza del tartan Rob Roy…

In ogni caso è certo invece che da allora, il tipico motivo Buffalo check sia diventato iconico nella cultura americana. Dalla sua introduzione, è stato rapidamente adottato dapprima dai cowboy, dai boscaioli e dagli amanti in genere della vita all’aria aperta, per poi essere incorporato nella più ampia cultura popolare, sia rurale sia urbana, grazie ad icone della cultura di frontiera novecentesca come Roy Rogers, il boscaiolo dei fumetti Paul Bunyan, fino allo stile grunge degli anni ’90, per non dimenticare di una band USA degli anni ’60 chiamatasi dapprima The Pendletones, i quali indossavano come una divisa le loro camicie a quadri preferite, prima di cambiare in seguito il loro nome in The Beach Boys.

Indipendentemente da dove abbia avuto origine il Buffalo Plaid, questo tessuto ha indubbiamente un anima ed una personalità forte, che attraverso i secoli ancora oggi è protagonista dei guardaroba di veri “players” in tutto il mondo !

 

 

 

 

di Simone Gismondi

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