La parola ai retailers

Full Milano e George's Roma ci raccontano la loro ripartenza post lockdown.

 

Finalmente i nostri stores preferiti hanno riaperto, con mille incertezze, mille interrogativi, ma tutti con tantissima voglia di ripartire e di riprendersi le care vecchie abitudini.

Anche thePLAYERS, da sempre molto attento al mondo dei retailers, veri ambasciatori del gusto e trend setter per natura e per professione, approfitta dell’amicizia di due storici negozi di moda maschile per capire come stanno vivendo questo incredibile periodo ed avere qualche spunto sui capi ed i brand sui quali hanno maggiormente scommesso. Come nel più classico dei confronti a specchio siamo andati a Milano da Full Milano ed a Roma da George’s Roma.

Luca Santamaria è una delle due anime di FULL Milano, bellissimo store in zona Porta Venezia, al quale abbiamo chiesto com’è andata la riapertura: “La riapertura ci ha sottoposto ad un enorme stress, dopo settimane in cui abbiamo vissuto come sospesi in una bolla, adesso a causa delle poche certezze che ci danno, ci sembra di fare un salto nel buio. Facciamo un atto di fede, con il grosso interrogativo se le persone avranno ancora voglia di acquistare capi di abbigliamento… non di certo per stare in casa! Le incognite sul come ci riprenderemo la vita di prima sono molte, ed anche sulla possibilità di spostarci liberamente per andare in ferie, ad esempio Noi comunque abbiamo aperto con grande entusiasmo, nonostante le ovvie mille paure. Restiamo positivi, anche se come settore ci dovremo aiutare come al solito da soli!

Continuando nella nostra chiacchierata Luca ci conferma che nonostante il capo trend dell’estate 2020 sarà la mascherina, con tutte le sue declinazioni, Full Milano per scelta non le venderà!

Per quanto concerne invece le vendite ed i prodotti sui quali scommettere, al vertice della loro top list resta il pantalone Department 5 che da anni è il loro capo di abbigliamento più venduto. Tuttavia sono terminati i tempi in cui si poteva fare affidamento sui capi di punta, su quei prodotti sicuri, perché come ci conferma Luca: “Le persone oggi hanno di tutto nei propri guardaroba, difficile scommettere su qualche specifico capo di abbigliamento! La nostra è una continua ricerca della qualità, solo questa ti permette di andare avanti. Anche una semplice t-shirt può essere un must have, puoi averne 100 ma solo un paio di grande qualità che indossi sempre. Ecco a noi piacerebbe che i nostri capi proposti, siano indossati sempre. Per questa estate vedo però molto bene la camicia di jeans, da portare chiusa oppure sopra una t-shirt.

Il secondo incontro, seppur ancora soltanto virtuale è con Paolo Chermaz, titolare di George’s Roma, situato a due passi dal Pantheon a Roma, che esordisce dicendoci che più di due mesi di chiusura sono stati il banco di prova più duro per le sue aziende e per tutti loro, ma come ogni esperienza negativa, questo periodo ha forgiato nuove energie e creato le basi per nuovi progetti. Gli chiediamo come ha vissuto queste settimane: “La comunicazione, trasformata dalle misure di contenimento, ha trovato nuovi flussi, i social hanno acquisito una multimedialità estremamente dinamica, dirette e video Igtv, hanno iniziato a popolare i nostri canali, alla ricerca di nuove e più forti connessioni con clienti e partners commerciali”, ci racconta Paolo, per poi continuare: “durante il periodo del lockdown l’audience è stata decisamente più attenta e numerosa, e questo ha costituito un enorme volano nei primi giorni di riapertura, grazie alla curiosità e alle aspettative indotte dalle nostre pubblicazioni”, mentre per la ripresa continua Paolo: “Il fulcro della ripresa, per negozi come i nostri, collocati nei centri storici, veri modelli estetici, sarà la riscoperta da parte dei cittadini di questi luoghi, scenari incomparabili di arte, bellezza, cultura e luce, finora lasciati preda di un turismo spesso selvaggio, che li aveva resi poco fruibili ai residenti”. Il settore della moda e della manualità artigianale e sartoriale è esso stesso un modello estetico e produttivo di eccellenza e come per le nostre piazze, la cura di questo patrimonio sarà fondamentale.

“Nel prossimo futuro”, continua Paolo: “Gli acquisti saranno sicuramente minori, ma più attenti ed indirizzati a prodotti di alta qualità. La chiusura ha creato maggiori consapevolezze, ed una maggiore attenzione all’acquisto, ritengo che se sapremo lavorare bene in questo senso, due mesi non potranno costituire un freno ad una ripresa dinamica”.

Per quanto riguarda i capi per questa stagione il DNA del negozio è molto chiaro: “Parlando di abiti e giacche, ciò che ci identifica di più”, ci dice Paolo: “Sono le vestibilità superleggere, costruzioni che proprio per la ricerca estrema di leggerezza rinunciano ad ogni struttura interna e necessitano quindi di grande sapienza sartoriale. La camicia, inoltre è innegabilmente la protagonista dell’estate, un gentleman non vi rinuncia nemmeno nei momenti di relax in spiaggia. Alle “hand made shirt” realizzate su misura, affianchiamo per questa stagione, in tessuti oxford e chambray di lino e cotone, le camicie texane, icone di uno stile più rude ed avventuroso, che si presta a dare un nuovo mood a giacche ed abiti formali. E come ad una camicia formale sta una preziosa cravatta cucita a mano, così ad una texana sta il foulard bandana, ne abbiamo realizzati una intera collezione, in seta, in seta e cotone o in lino, con fantasie che partendo dai classici disegni a cornice, arrivano ad innovativi pattern grafici. E per completare questo, in certo senso inedito, accessorio maschile, abbiamo fatto realizzare in oreficeria diversi modelli di anelli in bronzo ed argento, per chiudere le bandane senza ricorrere al nodo”.

In conclusione, sarà sicuramente una stagione “diversa” ma non per questo povera di spunti innovativi.

di Simone Gismondi

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