WHO ARE THEPLAYERS: KEVIS MANZI

Abbiamo conosciuto Kevis Manzi durante una delle ultime edizioni di Pitti Immagine Uomo, la fiera dell’abbigliamento maschile che si tiene due volte l’anno a Firenze. Da suito non abbiamo avuto dubbi sul fatto che fosse un vero Players, uno dei personaggi del settore pià dinamici e apprezzati per il suo stile, per il suo charme! thePLAYERS Magazine lo ha inserito nella sezione “Who are thePLAYERS” dell’ultimo numero (il 19, ndr), ormai una delle sezioni del magazine tra le più attese.

Innanzitutto chi è Kevin Manzi? Parlaci un poco di te.
Mi chiamo Kévis ed ho 32 anni, vivo a Parigi e sono appassionato di moda e della sua storia. Nella vita quotidiana sono il papà di
Loan e Noa e marito di Naomi. Sono uno stylist freelance, consulente di Ralph Lauren e fondatore del brand MANZI&Co. Indosso molte giacche, ma è impossibile sceglierne solo una.

Qual è stato il tuo primo approccio alla moda, ed al suo mondo …
Risale alla mia infanzia in Africa. Mia mamma collezionava le riviste di moda di Parigi. Io e mio fratello le sfogliavamo di nascosto, perché non ci era permesso toccarle. Immagina mio fratello che strappa l’edizione 1999 della rivista ELLE! Uno dei ricordi più belli della mia vita è stato quando ho fatto una sorpresa a mia madre e le ho inviato il numero della rivista Vogue in cui ero in copertina con mia moglie ed i miei figli per la campagna di Ralph Lauren. Mi ha chiamato in lacrime.

Sei anche un grande appassionato di abiti vintage, come è nata la tua passione?
La mia passione per l’abbigliamento vintage è legata al mio amore per i vecchi film di Hollywood e per la musica anni ’60. È lo straordinario potere dell’abbigliamento vintage, quello di farci viaggiare nel tempo.

Qual è il tuo stile? Come lo definiresti?
Il mio stile si può riassumere in un termine: ‘fluidità’. In tutti i miei outfit apprezzo la generosità dei materiali, la fluidità dei tagli e l’abbinamento di colori con le stesse nuances. Beh, ammetto anche di apprezzare i pezzi stravaganti e sgargianti e questa è diventata una delle mie firme.

Chi erano i tuoi modelli di riferimento, a chi ti ispiri per il tuo stile?
Ovviamente le icone famose o le personalità di Instagram sono punti di riferimento, ma le più grandi ispirazioni le trovo nel mondo reale e molto spesso fuori dalle luci della ribalta. Un vecchio signore che aspetta l’autobus in Boulevard Saint Germain, un casaro con un maglione di cashmere rosa sotto la camicetta o anche un decoratore baffuto che sembra trascurato ma in realtà è così preciso e inappuntabile. Parigi è un palcoscenico strabiliante e sotto questo punto di vista è piena di ispirazioni di stile ed eleganza.

Quali vestiti ti piacciono di più e perché?
È un po’ in contraddizione con quello che dicevo sopra, ma mi piace molto indossare cappotti sportivi fantasia, con spalle molto larghe e aderenti. D’inverno un grande chevron in cashmere e d’estate niente di meglio di un seersucker rosa e bianco. Ho sempre la sensazione di essere invincibile quando indosso questo tipo di giacca.

Durante un weekend cosa non deve mai mancare nel tuo bagaglio?
È un po’ strano, ma ho un’ossessione per i baffi perfettamente curati, quindi non esco mai senza il mio rasoio a mano.

Hai anche un tuo marchio di abbigliamento, ce ne vuoi parlare?
In realtà sto lavorando alla mia prima collezione con il mio piccolo team da un po’ di tempo. Questa collezione ci ha permesso di incontrare una formidabile associazione di ex marinai degli anni ’60. Non volevamo fare un ‘copia e incolla’ dell’incredibile divisa da marinaio, ma abbiamo creato i capi in base ai loro ricordi, ai loro desideri di quel tempo; abbiamo sviluppato i capi sulla base di cosa amavano indossare, eliminando i dettagli che odiavano. L’ispirazione è dunque quella dell’uniforme regolamentare della Marina francese degli anni ’60. Il risultato ha dato vita a silhouette slanciate, colori accattivanti ma anche sobri, con un mix di materiali tecnici e preziosi. Non vedo l’ora di mostrarvi tutto !

di Simone Gismondi

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